Fisco, Leo: «A breve intervento per proroga sugar tax. Lunedì in Cdm testo unico su imposta di registro». Ciriani: «Due mandati non un capriccio»


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Nella terza giornata i ministri Gilberto Pichetto Fratin, Matteo Salvini, Anna Maria Bernini, Elisabetta Casellati, Luca Ciriani e Giuseppe Valditara. Tra gli ospiti anche il sottosegretario con delega all’informazione ed editoria Alberto Barachini, Paolo Gentiloni e il vice ministro dell’economia Maurizio Leo

Premierato, Casellati: senza riforma pagato 265 mld in 10 anni

“La riforma sul premierato è uno dei punti del programma di governo e l’auspicio è di approvarla entro la fine della legislatura. Si tratta di una riforma che permetterà ai cittadini di sapere in anticipo chi guiderà il governo, rafforzando la trasparenza democratica e la stabilità istituzionale. Gli ultimi dieci anni di instabilità politica, oltre ad allontanare i cittadini dalle urne, sono costati all’Italia 265 miliardi di euro in maggiori interessi sul debito pubblico”. Così Maria Elisabetta Alberti Casellati, ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa, intervenendo alla terza giornata del Festival dell’economia di Trento.

“Negli ultimi mesi abbiamo eliminato quasi il 30 per cento dello stock normativo vigente, corrispondente a oltre 30mila atti, l’equivalente di 40 chilometri di documenti cartacei. Abbiamo avviato un importante riordino di dieci ambiti tematici per eliminare sovrapposizioni e passaggi inutili” ha aggiunto la ministra. Rispondendo a una domanda, Casellati ha inoltre annunciato l’introduzione “di strumenti innovativi come la valutazione dell’impatto generazionale e di genere delle normative, con l’obbligo del legislatore di chiarire gli effetti delle leggi su questi aspetti e, a livello comunitario in accordo con il Commissario europeo per la semplificazione Valdis Dombrovskis, l’istituzione di un tavolo tecnico sulla semplificazione che intervenga sin dalla fase istruttoria della normativa comunitaria”.

Scuola, Valditara: se è costituzionale deve valorizzare ogni talento

«La scuola italiana deve essere costituzionale perchè la nostra Costituzione mette la persona al centro. Se tutto ciò è vero significa valorizzare ogni persona e talento. Il merito non deve essere raggiungere solo i risultati di eccellenza, ma la sfida del merito è consentire a ogni giovane il meglio che ha dentro fra le sue potenzialità e abilità abbinandolo con l’impegno. Una scuola che valorizza anche l’impegno è una scuola che prevede intelligenze plurime. La nostra idea deve avere e prevedere percorsi di pari dignità». Lo ha detto Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del merito, intervenendo alla terza giornata del Festival dell’economia di Trento.

Ciriani: due mandati non sono un capriccio, sono sufficienti

Sostenere l’opportunità del limite dei due mandati «non è un capriccio, non è qualcosa di inventato ai danni di Fugatti, o Zaia, o Marsilio, si può discutere, non si può accusare chi lo sostiene di non rispettare il mandato dei cittadini, di essere contro la democrazia». Poi, «esiste la Corte Costituzionale che farà chiarezza». Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, a Trento per il Festival dell’Economia organizzato a Trento da Gruppo 24 Ore, ha commentato così il caso politico acceso negli ultimi giorni dalle vicende della Provincia Autonoma di Trento. Dove – sottolinea – «avevamo un patto e doveva essere mantenuto, Non possono esserci ripicche. Ci aspettiamo lealtà e chiarezza».

«Sul terzo mandato in consiglio dei ministri non abbiamo preso una scelta politica contro qualcuno» ma «una scelta di buon senso fatta su base esclusivamente tecnico-giuridico», in «un clima quasi di disputa accademica, in un clima cordiale. Il Governo è solido e andrà avanti, supererà anche queste questioni». «Io – ha ricordato – fui costretto ad abbandonare il consiglio regionale», esperienza vissuta come «controproducente, una violenza nei miei confronti», ma «poi mi ha cambiato la vita. Due mandati ai massimi livelli sono sufficienti per fare un programma a dieci anni e realizzarlo», ha detto il ministro.

“Il potere che ha un sindaco o un presidente di Regione sono inimmaginabili. Il limite dei mandati è intrinseco nell’elezione diretta”, che “porta con se il limite dei mandati: tanto potere per un periodo limitato. E cambiare per un po’ credo che sia una cosa positiva” Perchè oggi esplode il problema? Ciriani rileva che ci sono “presidenti di regione, che hanno svolto un ruolo importante e sono arrivati al limite dei mandati”, pesano “fattori di carattere personale e di carattere politico: hanno creato questo cortocircuito, chi è presidente vorrebbe farlo in eterno, mosso anche da intenti sinceri. Noi, come partito, riteniamo che due mandati sono sufficienti, altri hanno sensibilità diverse”.

“Noi non possiamo prendere schiaffi e non fare nulla”. Il caso politico esploso alla Provincia Autonoma di Trento “dispiace molto, avrei preferito continuare sulla strada del confronto e della collaborazione” ma “il presidente Fugatti si mette il contro il Governo, contro Fratelli d’Italia, e noi non è che staremo a guardare. Insomma, se se uno ti prende a schiaffi noi di guance ne abbiamo due, le guance le abbiamo finite” ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento.



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