chiuse 6.500 aziende in cinque anni


Le microimprese artigiane del Veneto stanno attraversando una fase critica, nonostante una generale ripresa economica regionale. Secondo quanto riportato dalla Cna regionale, tra il 2019 e il 2024 hanno cessato l’attività 6.500 aziende artigiane, pari a un calo del 5,2% sul totale. Le imprese con meno di dieci dipendenti, che costituiscono ancora la spina dorsale del tessuto economico veneto, sono le più colpite dagli effetti combinati di inflazione, recessione e contrazione del credito.

Una crisi che colpisce i settori tradizionali

I comparti più penalizzati sono quelli dell’artigianato tradizionale, dove si registra un calo del 13,8% nei trasporti e logistica e dell’11,5% nella produzione manifatturiera. Si tratta di settori storicamente radicati nel territorio, che oggi si trovano a fare i conti con costi energetici elevati, difficoltà di reperimento della manodopera e domanda altalenante, in un contesto economico incerto.

Lucia Cappelletti, nel servizio della Cna, sottolinea che le aziende che chiudono lasciano un vuoto che va ben oltre la perdita di posti di lavoro, perché fanno scomparire servizi di prossimità essenziali per la comunità, soprattutto nei piccoli centri e nelle periferie.

L’accesso al credito è il nodo cruciale

Uno dei problemi più urgenti evidenziati dalla Cna riguarda l’accesso al credito, che registra una contrazione dell’8,3% proprio a carico delle microimprese. Queste realtà, che spesso operano con margini ridotti e scarsa liquidità, faticano ad accedere a finanziamenti bancari, anche in presenza di progetti sostenibili o innovativi. La mancanza di strumenti di supporto mirati le rende vulnerabili alle fluttuazioni economiche, minando la loro sopravvivenza.

I comparti in crescita non compensano il calo

Non mancano tuttavia segnali positivi: i comparti dei servizi alle imprese, della persona, della comunicazione e della cultura risultano in espansione. Inoltre, il numero degli addetti complessivi è in crescita, soprattutto grazie alla buona tenuta delle aziende medie e grandi, che hanno maggiore capacità di investimento e di assorbire la manodopera.

Ma la crescita in questi settori emergenti non è ancora sufficiente a compensare il declino dell’artigianato tradizionale, che continua a rappresentare una parte fondamentale dell’identità economica e culturale del Veneto.





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