Nota – Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday
Il segretario regionale di Cna Sicilia, Piero Giglione, interviene con fermezza sulla delibera della Giunta Schifani di fine maggio che ha dirottato 20 milioni di euro originariamente destinati ai Consorzi di garanzia fidi (Confidi), azzerando così una risorsa cruciale per l’accesso al credito delle micro e piccole imprese del territorio. “Si tratta di un atto gravissimo e unilaterale – dichiara Giglione – privo di qualsiasi confronto con i Confidi e le associazioni di categoria. Quei fondi avrebbero potuto generare finanziamenti moltiplicati per 20, portando oltre 400 milioni di euro alle piccole e medie imprese siciliane attraverso il sistema confidiario, già collaudato e virtuoso. La Regione invece ha scelto di scorrere una vecchia graduatoria Irfis legata al periodo pandemico, erogando risorse su istanze presentate addirittura nel 2021. Una scelta sconnessa dall’attualità e priva di visione”.
Giglione critica anche la destinazione di altri fondi alla sezione speciale siciliana del Fondo centrale di garanzia: “Questo strumento, che offre garanzie totali alle banche, non garantisce affatto che i finanziamenti arrivino alle piccole imprese che ne hanno davvero bisogno. È una cambiale in bianco per gli istituti di credito, senza alcuna verifica sull’effettiva ricaduta economica. I Confidi, al contrario, hanno dimostrato di garantire un accesso al credito 20 volte superiore, con condizioni più vantaggiose e mirate alle reali esigenze delle aziende. Chiediamo con urgenza alla Regione Siciliana – conclude il segretario di Cna Sicilia – di rivedere la delibera, ripristinando i fondi per i Confidi, avviare un confronto immediato con gli assessorati all’Economia e alle Attività Produttive, Confidi e associazioni datoriali e di ripensare la strategia sul credito, puntando su strumenti efficaci e condivisi”.
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