Rimborso Modello 730, cosa fare per non perderlo se si cambia lavoro


Elemento essenziale nel riuscire ad ottenere il rimborso che spetta dopo aver presentato il Modello 730/2025 è il sostituto d’imposta. Questo soggetto si occupa di gestire il conguaglio fiscale che emerge dalla dichiarazione dei redditi: restituisce il credito o trattiene il debito che il contribuente ha con il fisco.

Dato fondamentale per poter gestire questa pratica è la comunicazione del sostituto d’imposta nel momento in cui si invia il Modello 730/2025. Ma cosa succede se, per un qualsiasi motivo, si dovesse cambiare lavoro dopo aver mandato tutta la documentazione all’Agenzia delle Entrate? Il contribuente si potrebbe trovare ad affrontare alcune situazioni:

  • va in pensione;
  • cambia datore di lavoro;
  • è disoccupato.

Quali scenari si possono venire a realizzare

Il percorso lavorativo e professionale dei contribuenti muta rapidamente. A volte per una scelta personale, in altri casi è un’imposizione. Gli scenari che un lavoratore si può trovare ad affrontare variano a seconda delle tempistiche nelle quali si trova di fronte ad un nuovo sostituto d’imposta. Questa situazione, infatti, si può venire a verificare:

  • dopo l’invio del Modello 730/2025, attraverso il quale è stato indicato il datore di lavoro che non c’è più;
  • il sostituto d’imposta viene cambiato proprio a cavallo della presentazione della documentazione all’agenzia delle Entrate.

A cosa serve il sostituto d’imposta

Uno dei pilastri per la gestione della dichiarazione dei redditi dei lavoratori dipendenti è il sostituto d’imposta. Il suo ruolo è molto semplice: è un collegamento tra l’Agenzia delle Entrate ed il singolo contribuente. Nella maggior parte dei casi si occupa dei lavoratori dipendenti e coincide con il datore di lavoro. Per i pensionati, invece, è l’ente previdenziale che eroga l’assegno periodico. Per molti di loro, quindi, coincide con l’Inps.

Un caso particolare è costituito dal lavoro domestico: benché questi contribuenti siano a tutti gli effetti dei dipendenti, il datore di lavoro non è un sostituto d’imposta. Spetta allo stesso lavoratore farsi parte attiva per regolarizzare la propria situazione tributaria con il fisco.

Ribadire queste informazioni è importante, perché permettono di focalizzare immediatamente la situazione: un lavoratore che chiude un rapporto di lavoro, cambiando azienda, cambia anche il sostituto d’imposta. Nella stessa situazione si trovano quanti vanno in pensione (il nuovo, a questo punto, sarà l’ente previdenziale). In una situazione leggermente più problematica si trovano anche quanti sono disoccupati, che momentaneamente sono senza sostituto d’imposta (sempre che non ricevano un’indennità di disoccupazione).

Perché questa figura è così importante

Il sostituto d’imposta ha un ruolo indubbiamente importante nelle operazioni che sono connesse alla presentazione del Modello 730/2025. Il suo compito è quello di effettuare gli obblighi fiscali per i propri dipendenti (quindi per un soggetto terzo).

Quando il contribuente decide di presentare il Modello 730/2025 deve anche indicare il sostituto d’imposta (sempre che non decida di farne a meno). Se invece dovesse optare per il Modello Redditi Pf il contribuente dovrà provvedere a saldare i propri debiti fiscali utilizzando un Modello F24. Nel caso in cui dovesse maturare un credito il rimborso arriva direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Il sostituto d’imposta cambia dopo aver presentato il Modello 730/2025

Nel momento in cui si presenta il Modello 73072025 è necessario indicare il sostituto d’imposta presente in quel momento. In altre parole si deve comunicare il soggetto che realmente ricopre questo ruolo, anche se si sa che a breve si deve cambiare lavoro.

Ma come si fa a non perdere il rimborso che scaturisce dalla dichiarazione dei redditi, una volta che sia stata cambiata l’azienda presso la quale si lavora? È sufficiente presentare un Modello 730/2025 integrativo di tipo 2: attraverso questo documento si comunica all’Agenzia delle Entrate il nuovo sostituto d’imposta che si assumerà l’onere di espletare tutti gli obblighi fiscali. Il contribuente non è obbligato a cambiare la dichiarazione dei redditi: la può semplicemente integrare, indicando i dati del nuovo soggetto.

Attenzione: questa tipologia di Modello 730/2025 integrativo non può essere presentato nel caso in cui sia stato presentato quello senza sostituto d’imposta, o nel caso ne sia già stato presentato uno barrando il codice 1 o 3.

Gli oneri burocratici, purtroppo, non finiscono qui. Il sostituto d’imposta che era stato indicato in precedenza deve presentare una comunicazione di diniego all’AdE: nel caso in cui non lo dovesse fare sarebbe obbligato ad effettuare il conguaglio fiscale anche se il contribuente non risulta più essere un suo dipendente.

Quando il cambio avviene prima del rimborso

Cosa succede se un dipendente presenta la dichiarazione dei redditi a giugno sapendo fin da subito che a settembre andrà in pensione? E che quindi il sostituto d’imposta, per forza di cose, sarà un altro? Quale soggetto deve essere presentato?

Anche in questo caso vale la regola che abbiamo indicato in precedenza. Deve essere indicato il sostituto d’imposta che si ha nel momento in cui si presenta la dichiarazione dei redditi. Non è possibile scegliere anticipatamente – nel corso del mese di giugno o di luglio – quello che si avrà a settembre. Anche quando si sa con certezza chi sarà.

Il dipendente che si trovasse in questa situazione può optare tra due differenti possibilità:

  • attende a presentare la dichiarazione dei redditi: la farà dopo essere andato in pensione e indicherà l’Inps – o qualsiasi altro ente previdenziale – come sostituto d’imposta;
  • presenta il tutto a giugno o luglio, indicando come sostituto d’imposta il datore di lavoro. A settembre invierà il 730 integrativo attraverso il quale comunicherà i nuovi dati.

Scegliere di presentare il modello 730/2025 senza sostituto d’imposta

A partire dal 2024 i contribuenti, anche quando sono dipendenti o pensionati, hanno la possibilità di presentare il Modello 730/2025 senza sostituto d’imposta. Anche se i tempi sono leggermente più lunghi rispetto a quelli di chi opta per ottenere il rimborso in busta paga, questa soluzione permette di ottenere il credito Irpef direttamente dall’Agenzia delle Entrate senza necessariamente passare dal proprio datore di lavoro.

Nel caso in cui ci dovessero essere dei dubbi sul sostituto d’imposta perché si deve cambiare lavoro o perché si è in procinto di andare in pensione, questa può essere una valida soluzione alternativa per non perdere quanto spetta.





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