Sull’isola di Salina, nel cuore delle Eolie, prende forma un laboratorio a cielo aperto dove si sperimenta la transizione energetica delle isole minori. Con il contributo di istituzioni, università, enti di ricerca e imprese, l’Associazione Isole Sostenibili – Isole da Sole ha dato vita a una serie di giornate di confronto, riflessione e presentazione di progetti innovativi. Cuore pulsante dell’iniziativa: il percorso avviato nel 2019, quando Salina fu designata Isola Pilota dell’Unione Europea per la transizione verso l’energia pulita.
I tre comuni dell’isola – Santa Marina, Malfa e Leni – hanno lavorato in sinergia per affrontare le sfide poste dalla sostenibilità. Grazie ai fondi del PNRR e a una visione condivisa, sono stati avviati interventi significativi: efficientamento energetico degli edifici pubblici, mobilità elettrica, impianti fotovoltaici, ammodernamento delle reti idriche. Le amministrazioni locali, pur con risorse e organici limitati, hanno saputo guidare un cambiamento concreto e visibile.
A sostenere e rafforzare il percorso dell’isola anche il contributo di ENEA, partner scientifico e strategico del progetto, e della Regione Siciliana, impegnata a definire un nuovo modello energetico basato su idrogeno verde, comunità energetiche e risorse geotermiche, grazie anche al progetto IRGIE.
Il confronto ha visto protagonisti esperti del settore, giornalisti specializzati, ricercatori e rappresentanti del mondo imprenditoriale. Tra i temi centrali: le Comunità Energetiche Rinnovabili come strumento di coesione sociale oltre che energetica, la gestione intelligente dei consumi, i modelli di generazione distribuita con fotovoltaico e biocombustibili, il ruolo della geotermia come risorsa da esplorare con attenzione.
Al centro del dibattito anche il programma nazionale Isole Verdi, l’applicazione del principio DNSH (Do No Significant Harm) e le nuove direttive europee sull’edilizia sostenibile, in un’ottica di giustizia ambientale e rispetto del paesaggio.
Dai sistemi domotici integrati ai progetti di bioedilizia, dalla desalinizzazione con microturbine idroelettriche all’uso sperimentale del biodiesel nelle centrali, Salina si conferma un luogo in cui la sostenibilità è pratica, non solo ideale.
L’esperienza dell’isola rappresenta oggi una traiettoria replicabile: un modello che può ispirare altre realtà del Mediterraneo e oltre. Il cammino intrapreso è ambizioso, con l’orizzonte del 2030 come tappa fondamentale per un’elevata autonomia energetica e una profonda trasformazione nei modelli di consumo. Un percorso che, nel tempo, continuerà a essere costruito sulla forza della cooperazione tra enti pubblici, ricerca e cittadini.
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