“Il governo Meloni fa danni incalcolabili al nostro porto e all’economia della nostra provincia. In risposta alla mia interrogazione presentata in consiglio regionale per conoscere i tempi per l’avvio operativo della Zona logistica semplificata del porto della Spezia, iniziativa resa possibile grazie a una iniziativa parlamentare del gruppo del Partito Democratico e sostenuta dall’allora ministro Provenzano, è emerso come, dopo che il 9 maggio scorso il Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud ha trasmesso le note con cui i ministeri competenti si sono espressi a conclusione dell’istruttoria, la Regione in data 12 maggio ha inviato le modifiche tecniche richieste. Da quella data si è perso un altro mese per la firma del Dpcm per l’avvio formale della zls”. Lo dichiara in una nota Davide Natale, segretario ligure e consigliere regionale del Partito democratico.
“È inaccettabile che sia passato già un anno da quando la Regione ha inviato al governo il Piano di sviluppo strategico della zls. Un anno, e non è ancora arrivata la firma per la sua costituzione – continua Natale -. Il governo ha stanziato un credito d’imposta per gli investimenti effettuati dalle aziende che operano nelle zls. Se quella spezzina non parte, le nostre aziende perderanno occasioni di sviluppo. Una responsabilità pesante che ricade in capo al ministro Salvini”.
“Inoltre il perdurare della mancata nomina dei presidenti delle diverse Autorità di sistema portuale mette in crisi le imprese, i lavoratori e l’economia di una comunità intera – conclude il segretario del Pd ligure -. Leggendo le dichiarazioni del ministro Salvini e del suo vice Rixi doveva essere cosa fatta già da mesi. E invece ci troviamo con un porto senza testa grazie al governo di centrodestra, tutto concentrato sugli equilibri tra partiti della propria maggioranza e completamente disinteressato ai destini delle comunità che ruotano attorno alle attività portuali. Serve stabilità per affrontare le importanti sfide che la portualità e la logistica hanno davanti, come sottolineato nelle prese di posizione da parte degli imprenditori e dei sindacati. Sono di ieri le dimissioni del commissario Federica Montaresi, a cui vanno i nostri ringraziamenti per quanto fatto, che dovrà essere sostituita da un nuovo commissario straordinario che potrebbe essere il futuro presidente. Perché non si nomina il presidente e si dà finalmente stabilità al sistema? Purtroppo il governo Meloni più che delle problematiche del paese si preoccupa della spartizione delle poltrone”.
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