Quasi un’azienda su dieci ha utilizzato, nel corso del 2024, l’intelligenza artificiale. Un dato che pone il Lazio come la regione più avanzata nell’utilizzo di questo nuovo strumento. È quanto è emerso dal focus sul Lazio relativo all’utilizzo dell’Ai, basato sul report Istat “Imprese ICT”, presentato mercoledì 4 giugno durante l’assemblea annuale 2025 di Federmanager Roma, dal titolo “Manager umani vs manager artificiali. Chi guiderà il futuro?”, che si è svolto presso WeGil.
Le imprese laziali e l’intelligenza artificiale
Nel 2024, il 9,4% delle imprese laziali ha adottato almeno una delle sette tecnologie riconosciute a livello europeo, superando la media nazionale dell’8,2% e quelle delle altre principali aree territoriali italiane. Il Lazio si distingue anche per l’utilizzo combinato di due o più tecnologie Ai, consolidando così il proprio ruolo di riferimento nel panorama nazionale.
Come vengono utilizzate
Analizzando le singole tecnologie, sono soprattutto quattro gli ambiti nei quali le aziende si rivolgono agli “assistenti virtuali”. Il primo è quello del riconoscimento vocale, per la conversione della lingua parlata in formato digitale e scritto. L’intelligenza artificiale viene usata per la creazione automatica di testi o discorsi e, come terzo ambito, per l’analisi avanzata dei dati. Infine, la nuova tecnologia aiuta le aziende per l’automatizzazione dei flussi di lavoro e il supporto decisionale tramite software robot basati su Ai.
Secondo il report, le imprese del Lazio mostrano una forte specializzazione nell’applicazione dell’Ai ai processi di amministrazione aziendale e alle attività di ricerca e sviluppo o innovazione, mentre risultano meno coinvolte nell’adozione dell’IA per marketing, vendite, produzione, logistica, sicurezza ICT e gestione finanziaria.
Uno spazio commenti con sempre meno insulti. Perché abbiamo scelto e sviluppato un moderatore Ai
“L’intelligenza artificiale – ha spiegato Antonio Amato, presidente di Federmanager Roma – rappresenta una trasformazione epocale, ricca di opportunità ma anche di rischi da gestire con responsabilità. I dati che emergono da Roma e dal Lazio, con la regione tra le leader nell’adozione dell’Ai, confermano il nostro ruolo strategico come motore di innovazione. Come manager, abbiamo il compito di guidare questo cambiamento attraverso la formazione continua, un’etica solida e un impegno per l’inclusione. È fondamentale bilanciare innovazione e tutela dei diritti, favorendo un dialogo costante tra parti sociali e istituzioni e incentivando le aziende ad investire su innovazione e riqualificazione delle risorse. Solo così l’Ai potrà diventare un alleato per un futuro sostenibile e umano”.
All’evento hanno partecipato, oltre a esperti, manager e rappresentanti del mondo accademico e dell’innovazione, Simona Baldassarre, assessore della Regione Lazio, Giulio Bugarini, assessore di Roma Capitale; Valter Quercioli, presidente di Federmanager Nazionale; Mario Nobile, direttore generale di AGID; Serafino Sorrenti, chief information security officer della presidenza del Consiglio; Stefano Menghinello di ISTAT; e Maurizio Pimpinella dell’Osservatorio Innovazione Digitale di Federmanager Nazionale.
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