quali sono gli incentivi possibili — idealista/news


Per chi vuole investire sul fotovoltaico, esiste un insieme di agevolazioni che consentono di installare impianti in abitazioni residenziali al fine di ottenere l’energia elettrica utile a soddisfare le proprie esigenze e a ottenere uno sconto in bolletta.

Proprio in un periodo in cui i costi dell’energia elettrica continuano a salire, le famiglie possono trovare nelle agevolazioni statali o regionali la soluzione ottimale per risparmiare e rendersi indipendenti. Ma come fare a richiedere gli incentivi energetici nel 2025? E a quali condizioni? Ecco una guida su tutto ciò che c’è da sapere prima di fare domanda per il bonus fotovoltaico 2025.

Quali incentivi ci sono per il fotovoltaico nel 2025

Il ventaglio delle agevolazioni riguardanti l’installazione di impianti fotovoltaici consente alle famiglie di scegliere, tra le novità dei bonus casa del 2025, la soluzione ottimale in base alle proprie esigenze. La detrazione fiscale di base, pari al 50% sulla prima casa e al 36% sulle altre tipologie di abitazioni, è assicurata dal bonus ristrutturazione 2025

Ma occorre fare presto, perché già dal 1° gennaio 2026 le aliquote si abbasseranno, rispettivamente, al 36% e al 30%. L’ecobonus, che consente di effettuare interventi indirizzati al miglioramento energetico dell’immobile e di sfruttare, dunque, il bonus fotovoltaico, ha le stesse percentuali, sia per il 2025 che per i prossimi anni, del bonus casa. Chi lo utilizza deve comunque ricordarsi di inviare la documentazione tecnica all’Enea entro il termine di 90 giorni dalla fine dei lavori.

Bonus fotovoltaico 2025, quali opportunità per i privati

Per chi abiti nei condomini, ma non solo, persiste la possibilità di sfruttare il superbonus per l’installazione di pannelli fotovoltaici. La soluzione consente la migliore aliquota di detrazione fiscale tra i bonus sul fotovoltaico del 2025, pari al 65%.

Ulteriori soluzioni sono dettate dal Reddito Energetico Nazionale (REN), ma in questo caso occorre monitorare le risorse ancora a disposizione per la presentazione della domanda. 

Altrimenti si può fare affidamento sugli incentivi proposti dalle singole Regioni. Ce ne sono vari, ma bisogna seguire le scadenze dei vari avvisi. Infine, gruppi di cittadini, imprese, enti territoriali e autorità locali possono organizzarsi per sfruttare i vantaggi delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Si tratta di nuovi strumenti che consentono di condividere l’energia elettrica rinnovabile prodotta dagli impianti utilizzando la rete di distribuzione già esistente.

Bonus fotovoltaico 2025, quali incentivi per la prima casa

Per la prima casa, ma anche per altre tipologie di abitazioni eventualmente con percentuali differenti, il bonus fotovoltaico 2025 può essere utilizzato nella formula dell’agevolazione sulle ristrutturazioni degli immobili.

L’incentivo consente di recuperare la detrazione fiscale del 50% dei costi sostenuti per interventi di ristrutturazione su case e condomini, fino a un tetto di 96.000 euro per unità abitativa. Pertanto, la detrazione massima che si può ottenere nel caso di una prima casa è pari a 48.000 euro, cifra da suddividere in 10 rate annuali di uguale importo e da detrarre nelle successive dichiarazioni dei redditi (modelli 730 e Persone Fisiche).

Le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate sul bonus fotovoltaico 2025

Le famiglie interessate a sfruttare le agevolazioni edilizie non solo per gli interventi di manutenzione o di ristrutturazione degli immobili, ma anche per installare impianti fotovoltaici, possono far riferimento alle indicazioni dell’Agenzia delle Entrate o degli enti preposti alla gestione di risorse per l’efficientamento energetico, come il Gestore dei Servizi Energetici (GSE).

In base ai tanti chiarimenti arrivati dall’Agenzia delle Entrate, i soggetti che possono utilizzare il bonus ristrutturazione per installare impianti fotovoltaici sono sia i proprietari degli immobili che gli altri contribuenti assoggettati all’Irpef. Le condizioni essenziali per fare domanda dell’agevolazione sono quelle della detenzione dell’immobile e del sostenimento delle relative spese. Pertanto, l’agevolazione può essere richiesta anche dai:

  • proprietari e nudi proprietari;
  • titolari di un diritto di godimento quale usufrutto, uso, superficie o abitazione;
  • locatari e comodatari;
  • soci di cooperative (divise e indivise);
  • imprenditori individuali;
  • soggetti elencati nell’articolo 5 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi che generano reddito in forma associata.

Bonus fotovoltaico 2025, serve l’ISEE sul superbonus?

Nel rispetto delle condizioni previste per il suo utilizzo, il superbonus può risultare particolarmente vantaggioso fino a tutto il 2025 per installare, nei condomini, gli impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica e i relativi sistemi di accumulo.

Sulla base degli ultimi cambiamenti adottati per il 2025, ben si capisce che l’utilizzo del superbonus 65% come bonus fotovoltaico sia stato slegato da un valore ISEE e che ne sia consentita la domanda alle persone fisiche proprietarie o titolari di un diritto reale di godimento. Tra i soggetti ammessi a utilizzare l’ex 110% si distinguono pertanto, tra i privati, i condomini e i proprietari di edifici con più unità abitative.

Ma anche chi prende l’unità in affitto o in comodato può beneficiare delle detrazione fiscale purché sostenga le spese per i lavori e si intesti le fatture.

Come fruire del superbonus 65% sugli impianti fotovoltaici

Tuttavia, il superbonus conserva specifici vincoli di utilizzo che derivano dalla lunga sequenza di interventi normativi nel corso degli ultimi anni. In particolare, la proroga della misura ha fissato la scadenza ultima al 31 dicembre 2025, ma fissa l’obbligo di aver presentato preventivamente la Comunicazione asseverata di inizio dei lavori (CILA) e la delibera condominiale entro il 15 ottobre 2024.

Inoltre, il superbonus per l’installazione di pannelli fotovoltaici deve rientrare tra gli interventi cosiddetti “trainati”. Pertanto, ai fini della richiesta dell’agevolazione, il richiedente deve far eseguire congiuntamente un intervento “trainante” di efficientamento energetico o di miglioramento sismico sull’unità immobiliare oggetto di lavori.

Quali lavori si possono effettuare per il bonus fotovoltaico 2025?

Una volta accettata la richiesta di superbonus, è bene conoscere i vantaggi e i limiti alla detrazione collegati ai lavori sui sistemi energetici alternativi. Infatti, si può disporre del 65% di detrazione fiscale fino a 48.000 euro per unità abitativa, nel limite però di 2.400 euro per ciascun kW installato.

Il tetto scende a 1.600 euro per kW per le installazioni avvenute all’interno di interventi di ristrutturazione o di nuove costruzioni. Affinché l’energia prodotta possa essere sfruttata dal proprietario o dal detentore dell’unità abitativa che ha richiesto il superbonus, si consente l’installazione dei pannelli su tetti, edifici differenti o terreni di pertinenza.

Quali sono i bonus fotovoltaici previsti dal GSE per il 2025

L’alternativa sia al bonus casa che al superbonus è il ricorso al Reddito Energetico Nazionale (REN) del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), una nuova misura che consente non solo l’efficientamento energetico della casa e il risparmio sulla bolletta della luce, ma anche la gratuità dell’intervento stesso di installazione dei pannelli fotovoltaici per le famiglie con bassi redditi.

Pertanto, la misura si concretizza in un finanziamento in conto capitale finalizzato a realizzare impianti fotovoltaici a utilizzo domestico, di potenza compresa tra 2 e 6 kW, con l’obiettivo di sostenere l’autoconsumo energetico e di rinnovare la diffusione delle energie rinnovabili delle unità abitative di tipo residenziale.

Reddito Energetico per i bonus fotovoltaici, a che punto è nel 2025

La misura del REN, istituita con il decreto del Ministero dell’Ambiente (MASE) dell’8 agosto 2023, ha previsto l’istituzione di: 

  • un fondo per il 2024 di 100 milioni di euro, dei quali 80 milioni a favore delle regioni del Sud Italia e 20 milioni per le restanti regioni;
  • un fondo per il 2025 di 103.166.077 euro, dei quali 82.290.554 euro per le regioni del Sud Italia e 20.875.523 euro per le altre.

Il 23 maggio 2025 il Gestore dei Servizi Energetici ha comunicato che tutte le risorse stanziate per il Reddito Energetico Nazionale per i due anni (2024 e 2025) sono andate esaurite. L’ultimo fondo a essere stato utilizzato interamente è quello destinato alle regioni del Nord. 

Si potrà procedere alla riapertura delle richieste a sportello nel caso in cui dovessero residuare ulteriori risorse riconducibili a rinunce ed esclusioni, purché il loro ammontare arrivi ad almeno 5 milioni di euro. A tal proposito, gli interessati possono seguire gli aggiornamenti sul portale del GSE.

Bonus fotovoltaico 2025, perché serve l’ISEE basso

I fondi andati esauriti ben prima della scadenza temporale attestano il successo della misura gestita dal GSE. In attesa di nuove comunicazioni ufficiali sulla riapertura alle domande, si ricorda che il Reddito Energetico Nazionale è una misura destinata alle famiglie in condizioni di disagio economico.

Infatti, la richiesta può essere presentata da nuclei con ISEE in corso di validità non superiore a 15.000 euro o inferiore a 30.000 euro per richieste provenienti da famiglie con almeno quattro figli a carico. Inoltre, sull’unità abitativa oggetto di intervento è necessario essere titolari di un diritto reale (proprietà, uso, usufrutto, superficie, enfiteusi, abitazione) e di un contratto di fornitura di energia elettrica.

Bonus fotovoltaico 2025, come utilizzare il REN

Il soggetto beneficiario del Reddito Energetico Nazionale (REN) è la persona fisica (membro della famiglia richiedente) che, grazie al contributo economico che il Gestore dei Servizi Energetici riconosce al realizzatore, può sfruttare l’energia alternativa assicurata dall’impianto fotovoltaico per esigenze di autoconsumo e realizzare un risparmio in bolletta, eventualmente cedendo l’energia non sfruttata al GSE.

Sul portale istituzionale del Gestore dei Servizi Energetici è possibile presentare la richiesta e prendere visione della Guida all’Utilizzo dell’applicazione REN realizzata per gli interessati.

Che cos’è una CER come misura di bonus fotovoltaico 2025

Il decreto del Ministero dell’Ambiente n. 414 del 7 dicembre 2023, entrato in vigore il 24 gennaio del 2024, prevede invece il funzionamento delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e l’autoconsumo diffuso.

Si tratta di un modello organizzativo che incentiva la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili e genera vantaggi dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Proprio per questo, possono aderire alle CER:

  • i privati cittadini;
  • le piccole e medie imprese;
  • gli enti pubblici;
  • le amministrazioni locali, i comuni e gli enti territoriali;
  • gli istituti di ricerca e formazione;
  • le organizzazioni religiose;
  • le associazioni del terzo settore;
  • i gruppi dedicati alla tutela dell’ambiente.

All’interno di una CER, l’energia rinnovabile si può condividere tra i soggetti produttori e consumatori utilizzando la rete nazionale di distribuzione di energia elettrica che rende fattibile la condivisione stessa.

Quali sono i bonus del CER

Il decreto che ha istituito le Comunità Energetiche Rinnovabili prevede un contributo per installare gli impianti e una tariffa incentivante sulla quota di energia condivisa. 

Per quanto riguarda gli impianti, si può fare affidamento a un incentivo a fondo perduto del 40% legato alle risorse del PNRR, a favore delle comunità che installino impianti di potenza minima di 2 GW in comuni fino a 5.000 abitanti. Gli incentivi possono essere richiesti fino al 30 giugno 2026, data di scadenza delle misure del PNRR, salvo proroghe. 

Inoltre, il GSE riconosce la tariffa incentivante sulla quota di energia condivisa per gli impianti inseriti in contesti di autoconsumo e di condivisione dell’energia rinnovabile. La tariffa incentivante si applica fino al raggiungimento della potenza di 5 GW e, in ogni modo, non oltre la fine del 2027.

Tabella del calcolo della tariffa incentivante CER

Per il calcolo della tariffa incentivante del CER occorre tener presente delle definizioni adottate dal decreto del Ministero dell’Ambiente. In particolare, l’incentivo è dato dalla somma della parte fissa con quella variabile. La parte fissa si determina in base alla dimensione dell’impianto; la parte variabile risente, invece, del prezzo di mercato dell’energia.

Pertanto, la tariffa incentivante si riduce nella parte fissa se si adotta un impianto di potenza superiore, mentre la parte variabile oscilla tra 0 e 40 euro per megawattora in base al prezzo di mercato dell’energia. Al diminuire di quest’ultimo, la parte variabile aumenta fino a un massimo di 40 euro per megawattora. 

Ecco, di seguito, la tabella realizzata in base alle informazioni del GSE che riassume la determinazione della tariffa incentivante con le ulteriori maggiorazioni (pari a zero per le regioni del Sud; a +4 €/MWh per le regioni del Centro Italia e a +10 €/MWh per le regioni del Nord) inserite nell’allegato 1 del decreto CER del MASE.

Tabella di quanto vale la tariffa incentivante CER
Potenza nominale kW Tariffa fissa  Tariffa variabile Tariffa massima da fonti non fotovoltaiche Tariffa massima totale impianti FTV
Sud Centro Nord
Potenza ≤200 80 €/MWh

0 ÷ 40 €/MWh

formula: 80 + max (0; 180 – Pz)

120 € + maggiorazioni (+ 4 Centro; + 10 Nord) 120€  124 € 130€
200<P≤600 70 €/MWh

0 ÷ 40 €/MWh

formula: 70 + max (0; 180 – Pz)

110 € + maggiorazioni (+ 4 Centro; + 10 Nord) 110€ 114 € 120€
Potenza>600 60 €/MWh

0 ÷ 40 €/MWh

formula: 60 + max (0; 180 – Pz)

100 € + maggiorazioni (+ 4 Centro; + 10 Nord) 100€ 104 € 110 €

Contributo CER in conto capitale: quanto spetta? 

L’allegato 2 del decreto CER elenca le spese ammissibili per la realizzazione degli impianti a fonti rinnovabili, ai fini della determinazione del valore del contributo in conto capitale. Tale incentivo è pari a: 

  • 1.500 euro per kW per impianti fino a 20 kW;
  • 1.200 euro per kW per impianti da 20 kW a 200 kW;
  • 1.100 euro per kW per impianti da 20o a 600 kW;
  • 1.050 euro per kW per impianti da 600 a 1.000 kW.

Bonus fotovoltaico 2025, quali sono gli incentivi regionali

Chi volesse dotare la propria abitazione di un impianto fotovoltaico può pensare anche ad alcuni incentivi assicurati dalle Regioni italiane. Si tratta di agevolazioni che consentono di acquistare e installare pannelli fotovoltaici destinati ai privati o alle comunità. 

Per verificare l’esistenza di bandi e avvisi è necessario navigare all’interno della relativa sezione dei portali regionali. Si fa notare che alcuni bandi hanno esaurito i fondi, mentre altri sono in fase di attuazione o in attesa della delibera regionale. Ciascun avviso contiene tutte le informazioni utili per la richiesta del bonus fotovoltaico

Bonus fotovoltaico 2025, quali incentivi in Basilicata

Uno dei bandi più importanti in Italia per gli incentivi al fotovoltaico è stato emanato dalla Regione Basilicata. Si tratta di un avviso pubblico di contributi a fondo perduto per installare impianti da fonti rinnovabili a servizio delle unità abitative ricadenti nel territorio della regione lucana. 

Le domanda, da predisporre secondo le modalità descritte nella delibera regionale n. 238 del 2024 (reperibile sul Portale Bandi del sito della Regione Basilicata), si può inviare fino al 31 dicembre 2025 o all’esaurimento dei fondi. La delibera regionale spiega che le risorse stanziate sono pari a 39 milioni di euro, 15 milioni per il 2024 e 24 milioni per il 2025. 

Bonus fotovoltaico 2025 in Lombardia e Veneto, quali incentivi

A oggi la Regione Lombardia non ha attivi specifici bandi per l’anno 2025 del bonus fotovoltaico da destinare ai privati e alle comunità energetiche. Già in passato, la Regione aveva emanato avvisi pubblici per la richiesta, da parte di cittadini – anche organizzati in CER – di contributi a fondo perduto per progetti relativi all’efficientamento energetico. Gli incentivi avevano un valore variabile in base alla potenza installata. 

Tuttora sono a disposizione risorse da destinare a imprese e microimprese per l’installazione di pannelli fotovoltaico e sistemi di accumulo. Non resta, dunque, che controllare la piattaforma “Bandi e Servizi Regione Lombardia” per avere informazioni dettagliate sui bandi in uscita. 

Anche in Veneto a oggi non vi sono bandi aperti a favore dei privati per l’installazione di impianti fotovoltaici. Si attende, invece, l’apertura del bando “Fondo Energia” che, però, sarà destinato a microimprese e imprese per un mix di contributi a fondo perduto del 20% delle spese ammissibili e finanziamenti a tasso zero per il 50% dell’investimento. 

Bonus fotovoltaico 2025 in Toscana

È ancora aperto il bando contributi “Casa a zero emissioni” della Regione Toscana, destinato al miglioramento della qualità dell’aria dei Comuni, in tutto 14, rientranti nella “Piana Lucchese”. L’avviso pubblico mette a disposizione dei cittadini ivi residenti risorse per 6 milioni di euro per interventi di dismissione di generatori di calore già installati e alimentati a gasolio o a biomassa. 

Si può richiedere un voucher che il cittadino, a sua volta, cede all’operatore economico. La Regione eroga, in definitiva, il contributo regionale all’operatore economico al termine dell’intervento e dopo la presentazione della rendicontazione delle spese. L’importo del buono è pari a: 

  • 9.000 euro per la sostituzione degli impianti con sistemi alimentati a solare;
  • 12.500 euro per le sostituzioni che prevedono l’installazione di pannelli fotovoltaici. 

Il bando, già aperto il 15 febbraio 2024, si concluderà con l’esaurimento dei fondi. 

Bonus fotovoltaico in FVG

È ancora aperto il bando della Regione Friuli Venezia Giulia, attivo dal 22 febbraio 2023, per la richiesta di contributi a favore delle persone fisiche per l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici e di accumulo di energia elettrica, realizzati nelle unità immobiliari a uso residenziale. 

L’incentivo rientra tra le misure della legge regionale n. 1 del 9 febbraio 2023, grazie alla quale la Regione ha provveduto a stanziare 215 milioni di euro per il biennio 2023-2024 e ulteriori 70 milioni di euro per il triennio 2025-2027. 

Si può presentare la domanda mediante l’apposita piattaforma telematica messa a disposizione dalla Regione, raggiungibile all’interno della sezione “Istanze Online“. Il percorso da seguire è home > “Aree tematiche” > “Il bene casa” > “Bando per la concessione di incentivi a persone fisiche, per acquisto e installazione di impianto fotovoltaico e di accumulo di energia elettrica”. 

Bando fotovoltaico 2025 in Trentino

Infine, la Provincia autonoma di Trento ha emanato il “Contributo recupero e riqualificazione energetica” a copertura degli interessi maturati sui mutui o sui prestiti per cittadini che effettuino lavori di riqualificazione o di ristrutturazione energetica sulla propria casa nel 2025

L’incentivo che si può ottenere copre la somma degli interessi relativi alle prime 10 annualità di un mutuo, con lavori di ristrutturazione ammissibili per un importo tra 20.000 e 200.000 euro. Il contributo ha due limiti:  

  • l’80% di copertura dei costi degli interessi se si tratta di prima casa;
  • il 60% di copertura per le seconde abitazioni. 

Residenti nella Provincia di Trento, proprietari, comproprietari, nudi proprietari e titolari di un diritto reale possono presentare la domanda dall’apposita piattaforma raggiungibile mediante percorso Homepage > “Servizi” > “Contributo recupero e riqualificazione energetica – Bando 2025”. 



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