“Difendiamo il made in Italy dalle distorsioni globali”


Alle 10 di questa mattina, mercoledì 14 maggio, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, interviene in Aula al Senato per un’informativa urgente sulle conseguenze per il sistema produttivo italiano derivanti dall’introduzione e dalla rimodulazione dei dazi internazionali.

Dazi, Urso in Aula: “Difendiamo il made in Italy dalle distorsioni globali”

L’iniziativa arriva dopo l’annuncio di una tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina, che ha portato alla riduzione temporanea delle tariffe doganali bilaterali, ma anche alla riapertura del dibattito sul protezionismo e sulle strategie industriali da adottare in Europa.

L’intervento del ministro può essere seguito in diretta su SenatoTV, disponibile tramite WebTV

Obiettivo: tutelare filiere strategiche, frenare l’escalation protezionista

Nel corso del suo intervento, Urso è atteso su alcuni punti chiave: l’impatto della nuova politica commerciale globale sui settori trainanti del made in Italy – meccanica, agroalimentare, moda, ceramica, automotive – e le contromisure da adottare per tutelare la competitività delle imprese italiane. I riflettori saranno puntati anche sul ruolo dell’Europa e sulla necessità di una politica industriale comune, dopo anni di liberalizzazione che ora rischiano di lasciare scoperte intere filiere.

Il ministero delle Imprese ha già avviato un confronto con le associazioni di categoria e le regioni più esposte, in particolare Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia, dove l’export verso mercati extra-UE rappresenta una quota significativa del PIL. Urso potrebbe anche presentare una proposta per rafforzare il sistema di garanzie pubbliche e per incentivare il reshoring di produzioni strategiche, nel contesto della nuova “politica di sicurezza economica” promossa anche dalla Commissione UE.

Il quadro globale e le ricadute italiane

La tregua raggiunta tra Pechino e Washington ha fissato al 30% i dazi Usa sui prodotti cinesi (in calo dal 145%) e al 10% quelli cinesi sulle merci americane (prima al 125%). Una distensione solo apparente, secondo Urso, che nei giorni scorsi ha parlato di “logica bilaterale che penalizza le imprese europee”. L’Italia, fortemente esposta alle dinamiche del commercio internazionale, rischia infatti di vedere rallentate le proprie esportazioni sia verso l’Asia sia verso gli Stati Uniti, in un contesto di incertezza valutaria e geopolitica.

Particolare attenzione sarà riservata al settore automotive e a quello della componentistica elettronica, entrambi in sofferenza per l’aumento dei costi delle materie prime e per le interruzioni delle catene di fornitura. Urso potrebbe annunciare l’estensione degli ammortizzatori per le aziende esportatrici colpite da flussi commerciali instabili, oltre a misure ad hoc per sostenere la riconversione ecologica e digitale delle Pmi.

Un discorso che anticipa il confronto europeo

L’informativa di oggi sarà anche un banco di prova in vista del prossimo Consiglio Competitività dell’Unione Europea, dove l’Italia si presenterà con una posizione più netta a favore di una clausola di salvaguardia per i prodotti strategici. Urso ha già fatto sapere che “non è più tempo di dipendenze passive”, aprendo al confronto anche con i sindacati su una “reindustrializzazione sostenibile”.

La seduta del Senato, disponibile anche in replica su tutte le piattaforme istituzionali, rappresenta il primo atto ufficiale del governo nella gestione della nuova fase della globalizzazione, segnata da tensioni multipolari e da un crescente ritorno alle barriere doganali.



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